N26 è una delle cosiddette neobank. Parliamo di realtà innovative che stanno cambiando il mondo bancario. Mentre le banche tradizionali fanno fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale, le neobank don devo adattare proprio nulla.
Non sono banche nel senso tradizionale del termine. Sono app che consentono dallo smartphone, di fare molte delle operazioni che usualmente si fanno con la banca. Per i nativi digitali, allergici alle scartoffie ed alle complicazioni N26 e le altre neobank sembrano qualcosa di naturale. Tanto che queste banche economiche e che si usano come un videogioco sul proprio device mobile stanno guadagnando velocemente tanti clienti, specie tra i più giovani. Ma le autorità di controllo non ci stanno.
Facili ma opache
E’ N26, una delle più popolari neo banche ad essere finita nel mirino dell’autorità antiriciclaggio tedesca. Vediamo cosa è successo e cosa si rischia. N26 ha ben 7 milioni di clienti conquistati in pochissimi anni. Parliamo di una crescita tremenda che farebbe impallidire le performance di qualsiasi altra banca tradizionale. Ebbene le autorità tedesche contestano a questo campione della finanza digitale teutonica, una grave carenza di quei controlli interni che servono a scongiurare il riciclaggio. Si, perchè le autorità antiriciclaggio scorgono in queste innovative, semplificate, ma spesso disinvolte realtà della finanza digitale, meccanismi che possono utilmente essere usati da chi deve far sparire grandi quantità di denaro sporco senza lasciare traccia.
Leggi anche: A queste condizioni puoi avere il rimborso del canone Rai, direttamente in bolletta
L’app ha fatto faville in 25 diversi mercati nel mondo, specie tra i più giovani che amano la sua economicità e semplicità. Niente sportelli, niente filiali fisiche e niente scartoffie.
Leggi anche: Infissi: il risparmio che va ben oltre il bonus
Ma, lamenta l’autorità antiriciclaggio, anche scarsi controlli. Questo è una calamita per chi deve creare scatole vuote dove i soldi transitano velocemente alla volta altre scatole vuote.