Quanti investimenti ci propongono le nostre banche. Ne esaltano la possibilità di guadagno e la protezione nei confronti del capitale. Se abbiamo esigenze specifiche riescono a trovarci quell’ETF che è profilato sul nostro tipo di richiesta.
Ma cosa succede se l’investimento va male? La forte turbolenza sulle borse che ha seguito lo scoppio del covid ha reso difficili e pericolosi gli investimenti e c’è chi si è fatto molto male. Ma in questi casi chi propone l’investimento è responsabile? Vediamolo insieme. In teoria l’unico vero responsabile di un investimento è chi l’investimento lo fa. Tuttavia dare delle informazioni sbagliate, mendaci o troppo ottimistiche può far scattare in capo alla banca o al consulente, precise responsabilità. Ma non basta. Compito del consulente è anche quello di capire la propensione di rischio del cliente e la sua concreta situazione personale e finanziaria. Un suggerimento che non sia allineato con le possibilità ma anche le fragilità del cliente non è corretto.
Come difendersi
Se il consulente ha invogliato uno strumento che non era appropriato al profilo di rischio dell’investitore o non ha adeguatamente messo in guardia dai rischi ecco che secondo l’attuale giurisprudenza della Corte di cassazione c’è una responsabilità. Ma come agire? Si può fare causa al consulente o all’istituto ma è meglio premunirsi di tutta la documentazione del caso che possa affettivamente dimostrare che si è ignorata la specificità del profilo di rischio dell’investitore e lo si è avviato verso strumenti troppo pericolosi per lui.
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Importante verificare col proprio legale che tra i documenti che son stai fatti firmare non ve ne siano alcuni che possano in quale modo far apparire che la banca ha adeguatamente messo in guardia.
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Ad ogni modo la Suprema Corte riconosce la responsabilità e ha chiarito che vi è un dovere di informare sullo strumento in relazione alle specificità del cliente.