Caos scuola un po’ a tutti i livelli. La ripartenza dell’anno scolastico, al di là delle consuete polemiche, quest’anno costituisce il banco di prova per l’assetto voluto dal governo.
Il governo Draghi desidera una scuola in presenza perché la perdita di istruzione dovuta ai disagi della Dad è considerata dall’esecutivo un danno a lungo termine troppo grosso per il paese. Dunque i ragazzi dovranno essere fisicamente in classe. Il prezzo da pagare per tutto questo sarà il Green pass obbligatorio per docenti e personale ATA. Nessuno può sfuggire a questa legge ferrea. Ma che cosa succede per no-vax e no-pass? Cosa rischiano tutti quegli insegnanti e membri del personale Ata che non vogliono vaccinarsi? Se non si ha il Green pass si viene considerati assenti e dopo 5 giorni scatta la sospensione non retribuita.
Una situazione in divenire
Questo vale, come detto, sia per gli insegnanti che per il personale ATA. Ma esiste anche una categoria di studenti obbligati al Green pass e si tratta degli studenti universitari. Ma questo assetto urta contro la volontà dei sindacati che ritengono un imposizione ingiustificabile l’obbligo del Green pass. Ma non solo. Difatti i sindacati contestano l’obbligatorietà del Green pass, ma soprattutto le dure sanzioni contro chi non vuole adeguarsi a questa norma. I sindacati inoltre contestano anche il fatto che debba essere il preside l’incaricato dei controlli senza avere una fornitura extra di personale.
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Numerose sigle sindacali hanno già annunciato ricorsi a raffica contro tutti quei casi di docenti o membri del personale Ata che dovessero essere sospesi senza retribuzione del servizio.
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Ovviamente su tutto ciò pesa l’incognita della variante Delta: se all’apertura delle scuole le cifre dei positivi dovessero crescere è evidente che tutto questo piano dovrà essere rimodulato.