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Sequesto del conto corrente: una sentenza della Cassazione lo rende molto più facile

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Salvatore Dimaggio

Con una recentissima sentenza la Corte di Cassazione è intervenuta ad un livello profondo sulla giurisprudenza relativa ai nostri conti correnti. La corte ha costituito un precedente assai insidioso per i controlli sui conti.

In particolare è stata la sentenza 4 agosto 2021 n. 30332 a stabilire che le autorità possono operare un sequestro preventivo del conto corrente appartenente ad una associazione per i sospetti reati del singolo. E’ stata la corte interpellata sul caso di evasione fiscale di un professionista che operava presso uno studio associato. Questa sentenza, come sempre capita alle sentenze della Corte di Cassazione costituisce per il diritto italiano un precedente. Un precedente molto importante. Sulla base di questa sentenza il sospetto di evasione può autorizzare al sequestro del conto, bloccandone totalmente l’operatività.

Una sentenza importante

Nello specifico era stato il gip a disporre il sequestro preventivo del conto, ma l’interessato si era opposto. Tuttavia la Corte di Cassazione ha rigettato le motivazioni opposte dai difensori del professionista. L’avvocato, accusato di evasione aveva eccepito situazioni particolari legati al Covid ed una sua limitata potestà sul conto in questione. Dunque questo importante precedente autorizzerà in futuro i giudici delle indagini preliminari, qualora lo ritengano opportuno ad operare un blocco del conto anche se questo di un’associazione. Ovviamente il magistrato dovrà ritenere che questo blocco del conto abbia una sua ragion d’essere ed una sua utilità ai fini del ai fini di prevenire ulteriori reati, ma questa sentenza ad ogni modo rende molto più praticabile questa opzione.

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In particolare la Corte ha stabilito che in caso di evasione fiscale che sia stata portata avanti da un singolo professionista che faccia parte di una associazione, può legittimamente scattare il sequestro preventivo sul conto corrente intestato allo studio.

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Inutile dire che studi ed associazioni che hanno conti del genere ora dovranno fare una riflessione in più.

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