Il mondo delle criptovalute è una realtà dinamica, magmatica e poco comprensibile dall’esterno. Parliamo di una valuta che nasce battuta non si sa da chi, emessa non si sa come e garantita sostanzialmente da un meccanismo incredibilmente complesso e non verificabile.
Già di per sé tutto ciò è piuttosto bizzrro. Diciamoci la verità, le criptovalute hanno creato uno strano atteggiamento mentale negli investitori. Una sorta di “liberi tutti”. Non si vuol demonizzare lo strumento in se stesso, ma lo stano mindset che può creare. Un mercato dove sembra che tutto sia permesso e che anche la cosa più folle sia valida nella misura in cui tutti ci credono.
Inutile dire che un qualcosa di così elusivo sia il terreno ideale per operazioni poco chiare. È stata la Guardia di Finanza a scoprire un meccanismo che è costato caro a ben 3.700 ignare vittime. Alle vittime di questo complesso schema truffaldino sono stati sottratti circa 11 milioni euro spariti su conti esteri. Ci sono ben 14 persone rinviate a giudizio per vari reati finanziari. Tutto ruota attorno alla società Onecoin. Una società che vendeva la criptovaluta “Onecoin”.
Lauti guadagni con un trucco
La valuta digitale era proposta come una criptovaluta moderna e rivoluzionaria chesarebbe certamente cresciuta in modo dinamico assicurando lauti guadagni ai suoi possessori. Ma i lauti guadagni avevano una condizione…
In realtà questa criptovaluta aveva ampie possibilità di crescere soltanto se anche altri ci avessero creduto e quindi gli acquirenti erano spronati a trascinare altre persone in questo business. Vi sembra lo schema di Ponzi? In effetti è proprio quello che è. E’ il ricorso alla veste delle criptovalute per mascherare in realtà lo schema di Ponzi, che è proibito, ad aver fatto scattare le indagini delle Fiamme Gialle.
Non lo si dirà mai abbastanza: Le criptovalute bisogna fare attenzione e non sottovalutare una complessità piuttosto elevata che può far gioco a persone poco oneste.