La situazione del Green pass a scuola è caratterizzata ancora da numerose incognite. Come in altri contesti è colui il quale riceve l’onere di controllare l’ottemperanza alla normativa sul Green pass che avanza delle perplessità.
Anzitutto, risultano ancora 217.000 lavoratori della scuola non vaccinati, anzi, che non hanno ricevuto neppure la prima dose di vaccino. Questo numero equivale a quasi il 15% del totale. La ANP Associazione Nazionale Presidi, sottolinea all’agenzia Ansa come sia perfettamente normale che la violazione di un obbligo riceva una sanzione. I presidi ritengono inaccettabile, però, che ai dirigenti scolastici sia fatto obbligo di far rispettare le prescrizioni, ma che non vengano dotati di personale in più per poter far fronte a questo onere.
Tanti compiti, poche risorse
La AMP ritorna sulla richiesta avanzata da tempo, di maggior personale di segreteria. Perché, si rimarca, i compiti richiesti ai dirigenti scolastici aumentano di anno in anno e con il covid poi sono aumentati ancora di più. I report del governo riportano come in Sicilia si giunga addirittura al 42% di personale della scuola che non ha ricevuto neppure la prima dose ed in Liguria Sardegna e Calabria si supera il 30% di personale che non ha ricevuto neppure una dose.
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Insomma, come ristoratori e baristi, anche i presidi sentono troppo stretto l’onere di far rispettare una normativa complessa con tutte le responsabilità, anche notevoli che ricadono in capo al controllante.
La segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi rincara la dose e chiede che siano eliminate le sanzioni a carico dei presidi. Ironicamente sottolinea come ai presidi siano state avanzate le richieste più varie per contenere il virus e farsi anche ispettori della salute sia chiedere davvero troppo, impedendo al preside di svolgere il suo delicato compito.