Dalle foto sorridenti sui tappeti rossi non lo si direbbe ma i rapporti tra star del cinema, registi e produttori sono rette da una immensa struttura di agenti ed avvocati. Basta poco per incrinare rapporti anche consolidati.
E’ capitato alla Disney ultimamente di sollevare un vespaio tra le sua star. Vediamo perchè.
Emma Stone ed Emily Blunt potrebbero unirsi ad una loro famosa collega che ha deciso di attaccare la casa di topolino. In realtà la pietra dello scandalo più che la Disney sarebbe il nuovo servizio Disney plus.
Con Disney plus, Disney ha deciso di fare la guerra a Netflix ed Amazon Prime video. Questi servizi si sono guadagnati l’affetto degli utenti. Il pubblico si è abituato all’abbuffata di contenuti a buon mercato direttamente da smartphone e tablet. Ovvio che Disney voglia spingere la sua piattaforma streaming con tanti allettanti contenuti. Ma deve stare attenta a ricordare cosa ha scritto nei contratti con i suoi attori più amati.
Streaming, diritti e milioni
A rompere gli indugi e fare causa a Disney è stata Scarlett Johansson. L’attrice aveva firmato un contratto che legava il suo lauto compenso per il film Black Widow alla performance al botteghino. Ma poi le cose sono cambiate.
Si, perchè Disney ha fatto uscire il nuovo filmone tutte effetti speciali non solo al cinema, ma anche sulla piattaforma Disney plus. Per dirla tutta sulla piattaforma si doveva pagare un extra per vedere questo film in contemporanea con la sala, ma il danno era fatto.
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Se il film digitale fa la concorrenza al film in sala, ma il pagamento è legato solo a questo ecco che gli introiti previsti per l’attrice si riducono parecchio. All’attrice era stato garantito che il film sarebbe approdato sulle piattaforme digitali solo dopo aver esaurito il suo naturale ciclo vitale in sala ma così non è stato.
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Secondo alcune fonti anche Emma Stone ed Emily Blunt potrebbero unirsi alla causa. Disney dal canto suo, ha usato parole sprezzanti contro la protagonista si vedova nera e certamente non è contenta di un precedente del genere.